mercoledì 18 dicembre 2013

Buzzcocks - Singles Going Steady - 1979



Uh cosa cosa cosa?! Pubblichiamo una raccolta di singoli invece che un disco?
Grandi sventure si abbatteranno su di me!
A parte gli scherzi, i Buzzcocks migliori li si trovano nei singoli, in particolare nel periodo 77-79, che sono proprio quelli di cui si parla qui!
Una hit migliore dell'altra, grandi cori, coretti, chitarrine e presa bene.
I primi due album sono carini ma sulla lunga distanza un po' perdevano.
W i singoli, w i buzzcocks.




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martedì 17 dicembre 2013

The Hellacopters - Supershitty to the Max - 1996


Oggi ho avuto una giornata parecchio stressante, così mi sono visto costretto a scioglierla a suon di gran rocknroll, messi in fila uno dopo l'altro i 4 primi album di questi svedesoni e la situazione è nettamente migliorato.
Questo, come primo, è anche il più figo, grezzo, potente e pure arrogante. Si, high visibility gran fico ma più da macchina, questo è da bulldozer.
Ho visto almeno 4 copertine differenti ma quella quassopra è l'originale.
Sono spompato, non ho altro da dire.



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lunedì 16 dicembre 2013

Zero Boys - Vicious Circle - 1982


Da Indianapolis, primi anni 80, un disco incredibile fatto da una band che, vuoi per la provenienza, non è mai stata troppo sotto i riflettori.
Hardcore punk nervoso, chitarroso e dissacrante nei testi.
Durarono poco, poi una reunioncina ma mai a questi livelli.
Tutto di un fiato



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giovedì 12 dicembre 2013

Three - Dark Days Coming - 1989


Toh, ma guarda che bel dischetto che salta fuori! 
Washington DC, usciti dritti dritti dalla revolution summer, nella prima formazione comprendevano Ian MacKaye, uscito per metter su i Fugazi (eh beh), con membri dei Grey Matter (arriveranno anche loro, non preoccupatevi!) e pure Jeff Nelson il-fu-batterista dei Minor Threat.
Registrato tra il 1986-1987 uscì solo nel l'89 dopo lo scioglimento.
Comunque quella roba li stampo DC ma super melodica e presa bene, una carica incredibile.
Consiglio caldamente con pedalata a rotta di collo.
Tra l'altro mai capito perché si chiamano 3 e sono in 4...



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mercoledì 11 dicembre 2013

Blue Oyster Cult - Tyranny and Mutation - 1973


Eccoci, dopo la prima segnalazione per violazione di copyright (tralaltro fa ridere che sia stata fatta da gente del giro "hardcore").
Ad ogni modo, salto indietro di 40 anni, il secondo e sicuramente più apprezzabile lavoro dei Blue Oyster Cult, registrato l'anno prima sotto l'orecchio attento di Sandy Palmer (poi in studio anche con The Clash e Dictators).
I BOC proponevano un hard rock selvaggio ma comunque più raffinato dei maestri Black Sabbath, più legati a tematiche riguardanti gli UFO che a quelle oscure di Ozzy e soci. Sicuramente lontani rispetto allo standard "sex drugs and rocknroll".
Mischiavano del gran garage con del gran blues travolto dalla potenza del rock, e questo disco sono 38 minuti di puro piacere.
Raggiunsero il vero successo mezzo decennio dopo, ma le vette compositive sono tutte qui!


scarica (da 4 shared, dovete essere registrati)

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The DMCA took my baby away

Riporto una mail che ho ricevuto oggi!
Dal post relativo agli snapcase ho rimosso il link, ma no problema, con una semplice ricerca su google lo si trova comunque!
A tra non molto con il disco del giorno.


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Informazioni sull'autore del reclamo:



12/11/2013

Informazioni sul destinatario:

Google, Inc. (Blogger)
Mountain View, CA USA

Notifica di violazione per Blogger 

Proprietario del copyright


Descrizione dell'opera protetta da copyright 
SNAPCASE PROGRESSION THROUGH UNLEARNING 

Posizione dell'opera protetta da copyright 


Posizione del materiale in violazione 
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Firma 
[privata] 

Data della firma: 
12/11/2013

martedì 10 dicembre 2013

Clutch - Jam Room - 1999


Al contrario di moltissime band che danno tutto con i primi lavori e poi si perdono, i Clutch sono riusciti per diverso tempo a rinnovarsi e a sparare fuori mine come questa (ascoltavo giusto ieri l'ultimo disco ed è niente male!).
Partiti con un miscuglio pauroso di stoner, hardcore, passando per trame psichedeliche e hard rock, arrivano a questo Jam Room dove tirano fuori il lato blues/southern in perfetto equilibrio tra grande ispirazione e grande cafonaggine dei riff.
Li conobbi grazie a quel bel tributo ai flag messo su da rollins in benefit per i west memphis three, dove fallon cantò alla grande American Waste.
Si, su di loro ho pochi altro da dire, andatevi a sentire anche gli altri dischi poi, che meritano.



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lunedì 9 dicembre 2013

Nofx - White Trash, Two Heebs and a Bean - 1992


Facile facile troppo facile, vecchie cariatidi del pancarcor, gente a caso che in quegli anni li ha ascoltato panc, sorelle, fratelli di convenienza, zie prese bene dai pantaloni larghi ecc... i Nofx li hanno sentiti tutti, li hanno visti tutti, ovunque, e in tutte le salse.
Sembra anche facile parlare di questo LP, il 4° della band californiana, pubblicato dopo l'uscita del metallarissimo Steve (fat mike continua ad insistere che la colpa sia dei suoi capelli, ma la realtà è che ci dava giù duro di alcool e drogucce) che fa giusto in tempo a registrare l'altro capolavoro "Ribbed" e l'ingresso dell'unico Musicista della band (a detta di loro stessi) che è El Hefe, polistrumentista dalle origini chicane abile e anche ottimo cantante.
Pubblicano quell'EP immenso intitolato The Longest Line e poi eccoci con questo discone, secondo me il migliore loro, alla faccia di punk in drublic che ok bello e tutto ma ha di per contro qualche pezzo di troppo e poi boh, i ritornelli migliori stanno qui, senza contare le contaminazioni varie che sfociano nell'incredibile cover di Straight Edge dei Minor Threat, rivista in chiave jazz (!!!) e genialate alla Please Play This Song on the Radio, chissà se qualche balordo DJ ci cascò...!
Ah, in principio il disco sarebbe dovuto chiamarsi "White Trash, Two Kikes, and a Spic", il significato è lo stesso ma suonava un po' più razzista, nonostante parlasse di loro stessi, quindi decisero di cambiare.



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venerdì 6 dicembre 2013

Sottopressione - Sottopressione - 1995


Impossibile trovare una foto della band, anche le copertine sono centellinate sull'internet.
Adesso, hardcore italiano, ok gli anni 80 son stati fichi, gran bei gruppi, anche se molto direi sopravvalutati dalle operazioni di dissotterramento di certi cadaveri che ai tempi nessuno si è mai inculato e magicamente ora sono grupponi per i giovincelli.
Ma gli anni 90? Tiriamo fuori quello che sicuramente è il disco fondamentale di quel decennio, scritto dal gruppo che più ha lasciato un segno.
Dopo una demotape e un favoloso 7" dal titolo È il momento, la formazione si stabilizza e nel 95 registrano in presa diretta da Paolo Mauri e fanno uscire per la Vacation House di Rudy Medea questo LP, con una copertina a dir poco evocativa.
È difficile per me parlare oggettivamente (ma quando mai lo faccio!??! ahah) di questo disco, questi 25 minuti di musica, hardcore figlio dei Crash Box, veloce senza tralasciare momenti più pestoni (vedi l'epico finale di Mastice), i testi sono un'ermetica trasposizione di sentimenti e disagi, sensazioni e immagini interiori.
Altissima intensità dal primo all'ultimo pezzo, che a mio parere raggiunge l'apice in "E-10", vera e propria perla del disco.
Sto cominciando a scrivere come un critico musicale de stocazzo, quindi chiudo dicendo che poi mayo uscì dal gruppo, con un altro cantante fecero un altro disco bellissimo anche se in modo un po' diverso, poi scioglimento, qualche anno fa reunion un po' pacco e ora scioglimento definitivo. Mayo e Diste all'inizio degli anni 2000 formarono i La Crisi, gruppo ancora attivo anche se senza Diste (finito a suonare con i/le Svetlanas).
Ci sarebbero altre parole, anche se, visto il disco, ho parlato anche troppo.



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mercoledì 4 dicembre 2013

Dillinger Four - Situationist Comedy - 2002


Non c'è molto da dire, non ci troverete altro che dell'ottimo punk rock, da questo gruppazzo di Minneapolis, discone della madonna!
Posso sembrare poco convinvente ma assicuro che non ve ne pentirete.
Oggi mi serviva semplicemente qualcosa di orecchiabile



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martedì 3 dicembre 2013

Massimo Volume - Stanze - 1993


I Massimo Volume sono stati un gruppo particolare e importantissimo nel panorama rock-noise italiano (definito anche un po' art-rock, anche se sono definizioni che non mi piacciono particolarmente). Anzi, sono, in quanto esistono ancora ed hanno appena sfornato un nuovo disco "Aspettando i barbari" che non è per niente male.
Insomma "Stanze", dopo una demo del 92 e dopo l'allontanamento (o l'abbandono?) di Umberto Palazzo nel 93 fanno uscire questo disco. È un periodo particolarmente ricco per il rock alternativo italiano, l'anno dopo uscirà Catartica dei Marlene Kuntz, ci sono gli Afterhours in pompa magna, e i CSI stavano muovendo i primi passi.
Rispetto a tutti gli altri i Massimo Volume però avevano qualcosa in più, oltre al fatto di non aver mai completamente "sfondato", c'era questa particolarità della recitazione, i pezzi sono sono cantati, i testi sono parlati in una maniera davvero inquieta, con un sottofondo musicale che prende a piene mani da quel che è il noise newyorkese come i Sonic Youth e anche dal post-hardcore di stampo Washinghton DC dei Fugazi.
Ci sono pezzi tipo "Alessandro" che fanno star male da quanto sono belli.
Ed ecco insomma, un disco da non ascoltare in compagnia ma da gustarsi da soli.



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venerdì 29 novembre 2013

The Observers - So What's Left Now? - 2004



E anche oggi restiamo nei 2000, disco da brividi degli Observers, gruppo che forse non sarà destinato a fare la storia ma un bel ricordo sicuramente l'hanno lasciato.
Provenienti da quella fucina di gran bella musica che è Portland, OR, sparano una bella serie di singoletti, ma, soprattutto, questo disco, che è riconosciuto un po' da tutto il mondo punk rock come uno dei dischi più belli dell'ultimo decennio.
Chitarrine, tinte dark e un'angoscia di fondo che mi fa venire i brividi ogni volta.
Portland style d'altronde, con i Wipers maestri, loro allievi modelli seguiti poi da Red Dons e Autistic Youth.
Trovare info non è così semplice, quindi fanculo, è venerdì.




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giovedì 28 novembre 2013

Bomb the Music Industry! - Album Minus Band - 2005



Dicono che il primo decennio degli anni 2000 sia il peggiore dal punto di vista musicale.
Al di la del fatto che questa cosa possa essere vera o meno, posso dire di per certo che ci sono dei gruppi che svettano alla grande tra il pattume e i revivalismi senza sapore.
I Bomb the Music Industry! oltre ad avere un nome geniale ed essere dei gran profeti del DIY sono un gruppo con i controcazzi, e in questi anni hanno sfornato un bel numero di dischi fatti di cavalcate synth-ska, punk rock, ballate malate e una grande attitudine.
Oggi vi presento il primo disco che è quello che me li fece innamorare, ad ogni modo in realtà io parlo al plurale, ma il disco fu registrato tutto da Jeff Rosenstock, mente della band, nella sua camera, in un mesetto, così, come se nulla fosse! Poi la formazione è variata un sacco, praticamente un gruppo aperto.
Sul sito della sua etichetta (autoprofessatasi la prima etichetta basata sulle donazioni, infatti non vendono niente!) ci sono tutti i dischi da scaricare. Tutto open, roba che adesso sembra scontata, qualche anno fa lo era un po' meno.
Tralaltro faranno l'ultimo concerto in gennaio a brooklyn, nel quale il biglietto costerà 15 dollari, più dei soliti 10$ massimo che chiedono loro, questo solo perché "trying to find the best spot for this show - and in order to keep it all ages - we ended up with higher room expenses than our usual shows".
Gente da stimare.



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mercoledì 27 novembre 2013

SNFU - FYULABA - 1996



Se c'era qualcuno che negll'ambito dell'ambiente punk/hardcore melodico stampo epitaph sicuramente questi erano gli SNFU.
Formatisi a inizio anni 80, si fecero largo a suon di album di gran hardcore e grandi show (nel 1986 furono live band dell'anno per flipside), negli anni 90 vennero ingaggiati dalla crescente Epitaph Records (prima dell'uscita di Smash degli Offspring, vero breakthrough dell'etichetta) e sfornarono 3 album che secondo me sono il meglio che abbiano fatto. 
Punk rock alla fine, ma macabro, a tratti inquietante, con testi assolutamente dissacratori e sarcastici, il carisma di Mr Chi Pig si lega perfettamente all'estro dei fratelli Belke, una macchina da guerra che sforna pezzi anthemici ma allo stesso tempo strutturati e molto vari.
Questo è il 3° del trittico epitaph, poi un EP, l'ottimo "In the meantime" del 2004 che sembrava già presagire la fine per chi pig ("I’m on a boat that doesn’t float, and I can’t swim" cantava in Cockatoo Quill), se ne sono usciti con un disco quest'anno senza i Belke e con Chi Pig un po' scarico... meglio ricordarli ai bei vecchi tempi.
Aneddottini! SNFU sta per Society No Fucking Use, una celebre magliettina loro recitava "Open your mouth and say... SNFU", provateci!
Tutti i titoli dei loro dischi sono composti da frasi con 7 parole, FYULABA è un acronimo e sta per "Fuck You Up Like a Bad Accident".
Esiste un documentario sulla vita di Mr. Chi Pig, si chiama "Open Your Mouth and Say... Mr Chi Pig", ve lo consiglio, è abbastanza commovente.



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martedì 26 novembre 2013

Guns 'N' Wankers - For Dancing and Listening - 1994


Ah, il web! Si ricorda di tutto e di tutti ma si dimentica di certe perle... è stato praticamente impossibile trovare una foto dei Guns 'N' Wankers, tanto che ho dovuto prendere un'immagine da youtube!
Comunque, nel 91 si sciolgono di Snuff di Mr. Duncan Redmonds, il quale mette su un gruppo stavolta alla chitarra, rilasciano qualche 7" e questo stupendo 12", sempre punk rock, di quello che ti fa prendere bene, non troppo melodico ma con le canzoni che ti si stampano in testa, uno dei più bei dischi dell'epoca del settore.
Da notare che nei 3 anni di formazione, sia Duncan che gli altri ex Snuff a turno suonarono il basso alla corte di Frankie Stubbs nei Leatherface (tra cui Andy Crighton, che morì in seguito e a cui i leatherface dedicarono una stupenda canzone).
Il gruppo si sciolse nel 1994 dopo questo disco (uscito su Fat Wreck) per lasciare spazio al ritorno degli Snuff, che proprio su Fat Wreck ampliarono molto il loro seguito ed ebbero il tempo di lasciarci dei dischi memorabili. Ah, loro sono ancora attivi, e ve ne parlerò prima o poi, intanto sparatevi questi G'N'W!



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lunedì 25 novembre 2013

Sonic Youth - Daydream Nation - 1988


Oggi il lavoro mi impedisce di scrivere una cosa un po' completa e carina, e ci starebbe vista la carriera trentennale del combo di New York e della bellezza e completezza di questo disco.
Dico che ho passato la mattina riascoltandomi tutti i loro primi lavori, e quando sono arrivato a questo, lo stacco è stato particolarmente netto.
Una di quelle cose che non può mancare, meno rumoroso e più strutturato rispetto ai primi, ma ancora con quell'urgenza che in futuro poi non riusciranno più a trovare, neanche quando nel 2000 a causa di un furto furono costretti a ricomprare tutti gli strumenti e ripartire da zero.



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venerdì 22 novembre 2013

Dag Nasty - Can I Say - 1986



Pian piano su questo blog ci sto mettendo tutti i pezzi di cuore della mia adolescenza, e sicuramente Can I Say ha fatto il suo gran lavoro!
Perfetta mediazione tra l'hardcore di stampo DC dei primi 80 e il melodico che verrà dopo, un disco da bersi tutto da un fiato, alterna potenti sfuriate old school ad aperture tipiche del sound post revolution summer.
Il disco venne prodotto da Ian MacKaye.
È un disco che si spiega da solo, quindi poche parole al vento, poi... è venerdì!




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giovedì 21 novembre 2013

Quicksand - Split - 1993


Ah, gli anni 90!
Quando i gruppi hardcore si stufarono di fare hardcore per la più si buttarono su sonorità più lente, cadenzate, mettallose, con risultati altalenanti.
Tra una montagna di roba mediocre emergevano sicuramente gruppi come i Quicksand, nati dalla mente di Schreifels, già in forza in passato a Gorilla Biscuits e Youth of Today, che insieme ad altri 3 veterani della scena hc newyorkese rilasciano un EP di 4 pezzi per revelation, che gli varrà la partecipazione a tour in america ed europa.
Come moltissime altre band del periodo vengono messi sotto contratto da una major, la Polydor e nel 1993 rilasciano questo bellissimo "Split", seguito 2 anni dopo da "Manic Compression", che ebbe anche più successo, solo che i conflitti interni fecero sciogliere il gruppo poco dopo.
A me piace più il primo consapevole che l'EP di debutto, avesse avuto qualche pezzo in più avrebbe meritato di apparire su queste pagine!
(quest'ultima frase non è in italiano)



aascolta:

mercoledì 20 novembre 2013

Mission of Burma - Vs. - 1982


Rimanere scioccati e affascinati, è quello che può capitare ascoltandosi questo disco in cuffia a bei volumi cercando di visualizzarlo nella nostra mente.
Vaneggi pre-noise e melodie pop scandite da un ritmo (post)punk. Niente che altri non abbiano fatto, ma fatto con una maestosità impressionante.
Anche il loro EP di esordio fu una bella bombetta, ma qua scrissero un pezzo di musica, peccato si sciolsero poco dopo la pubblicazione del disco causa acufene sofferto da Roger Miller, causato molto probabilmente dai volumi decisamente sopra la media, durante il tour di addio se guardate qualche video lo vedete, indossò delle cuffie da cantiere. Una delle rogne peggiori se si è musicisti...
Poi circa dieci anni fa si sono riformati e hanno sfornato anche qualche disco molto buono, mi hanno detto che dal vivo (diocane mi sono perso anche loro) danno la merda al 90% dei gruppi indie in circolazione ora.
Io mi fido



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martedì 19 novembre 2013

Gang of Four - Entertainment - 1979


Questo disco ce l'avevo li già da un bel po'!
Gran postpunk ovviamente dall'inghilterra, sempre fine anni 70, sempre capolavoro al primo disco poi un po' più sottotono ma hanno sempre fatto cose belle!
Grandi influenze funk con un basso sempre in bella vista e ritmiche quasi danzerecce.
Testi politici, anche la copertina parla da sola.
Oggi sono senza parole.
Iea.



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lunedì 18 novembre 2013

Pearl Jam - Vitalogy - 1994


Mi sono tornati a suonare nello stereo in quanto in questi tempi è uscito il loro nuovo disco, del quale ho sentito solo parlare (male) e prima di andare a sentirlo mi sono fatto un excursus della loro discografia per rimembrare un po' il loro percorso.
I Pearl Jam sono un gruppo che in molti detestano, non so il motivo, magari sta sul cazzo vedder boh.
Io li ho sempre un po' stimati in quanto negli anni in cui gruppi alternativi diventavano rockstar (vedi, dalla fine degli 80 alla fine dei 90) loro erano tra quelli del lotto che comunque si sentivano poco a loro agio con la cosa (basta leggere i testi di questo disco), si, ok, i soldi ci sono ma sono un gruppo che ha sempre pensato a suonare più che ad apparire su riviste discutibili o a immergersi nel gossip.
E hanno fatto un sacco di dischi belli, e Vitalogy secondo me è il migliore, incasinato, per come è stato concepito tra cambi di formazione e tour, dove spunta definitivamente la figura di Vedder come indiscusso leader. Meno assoli, più pezzi "in faccia" (vedi Spin the black circle), spontaneo e sincero.
E queste due caratteristiche sono fondamentali per me, e questa cassettina mi resterà sulla piastra qualche giorno, sicuro.



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venerdì 15 novembre 2013

Bad Religion - Against the Grain - 1990


Nella vita ci sta avere qualche riferimento, quelle cose per cui un giorno che ti va tutto storto almeno dici, beh, i bad religion ci sono sempre. Fino ad ora è stato così, formati nei primi anni 80, dopo un piccolo scioglimento dovuto a disastri combinati con le tastiere (io lo dico sempre che sono uno strumento che crea mostri... sentitevi Into the Unknown), dalla seconda metà degli anni 80 fino ai giorni nostri si sono dimostrati come una delle band più continue, sfornando dischi a cadenza quasi annuale e abbinandoci intensi tour in tutto il mondo.
Il disco di cui vi voglio parlare è Against the Grain, il terzo della "sacra triade", una mia personale trilogia virtuale (ma scommetto che anche altri ci hanno pensato) che comprende i loro dischi usciti dall'88 al 90, 3 dischi, 3 anni, 3 bombe.
Se con Suffer avevano dimostrato al mondo che un disco punk può essere (auto)prodotto bene e contenere delle gran melodie e con No Control avevano dato una conferma decisa, con Against the Grain si dimostrano un gruppo maturo e capace di grandi cose, sfoggiando un songwriting sopra le righe (come al solito affidato per la maggiore a Graffin e Mr. Brett) e un artwork che parla da solo.
La formazione è quella storica, con oltre al professor (2 lauree, e tuttora è docente in università) Graffin alla voce ci sono mr.Brett (detto sig. Epitaph records) e Hetson alla chitarra, Jay Bentley al basso e Pete Finestone alla batteria, che dopo questo disco lasciò la band per concentrarsi su progetti suoi.



ascoulta:

giovedì 14 novembre 2013

Ramones - Rocket to Russia - 1977


Senza dubbio il miglior disco dei Ramones, quindi il miglior disco punk.
A parte le scherzose esagerazione, è una bomba, i 4 al massimo della forma, melodie che si stampano al primo ascolto, nessun riempitivo tutti pezzoni.
Visto che ci sono consiglio la visione del documentario "end of the century", fondamentale per chi vuole capire le dinamiche (malate, aggiungerei) all'interno del gruppo. Si trova su youtube.



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mercoledì 13 novembre 2013

The Doors - The Doors - 1967



Su questo disco c'è ben poco da dire, tutti voi avete citato morrison o avuto un suo poster (ahah).
Ci sarebbe un sacco da dire su quanto i Doors non fossero solo sua prerogativa, l'intesa strumentale degli altri 3 è ben oleata e il lavoro di tastiere di Manzarek (morto qualche mese fa tralaltro) è certosino e di grande fattura, pensate le tracce di basso le suona lui con la mano sinistra, mentre con la destra tiene la melodia.
Qui ci sono anche i singoli più famosi della band, ma è l'album nella sua interezza che rende al meglio (che ve lo dico affà?)
Ero indeciso con Strange Days, altro discone che adoro, però questo primo disco mi ricorda i 12-13 anni quando mi venne passato da un amico più grande, e me lo mangiai letteralmente, mentre i miei compagni di classe erano tutti presi bene dalla dance anni 90 che impazzava ai tempi e che è tristemente tornata in voga.
Cavalcate il serpente lungo 7 miglia.




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martedì 12 novembre 2013

Hot Snakes - Automatic Midnight - 2000



Dopo i Pitchfork e i Drive Like Jehu, l'ultimo parto della coppia Reis-Froberg furono gli Hot Snakes.
Nati come side project in quanto tutti i componenti vivevano in città diverse, sicuramente è una delle cose più interessanti uscite dalla chitarra di Speedo (e uno dei miei gruppi preferiti degli anni 2000), che ha un po' unito le ritmiche e sonorità rocknroll a un tappeto ossessivo e ripetitivo post hardcore creando un miscuglio che pare pescare a piene mani da un certo punk rock "scuro" di cui ricordiamo sempre con i piacere i Wipers.
L'aneddotino è che su questo disco non c'è il basso come lo conosciamo nel ruock, ma in compenso c'è un suono d'organo dato da una tastiera che a tratti riempie, molto minimale e di "sottofondo", cosìcché dal vivo Reis decise che forse era meglio trovarsi un bassista. E così fu!
Tenete sott'occhio anche i 2 successivi lavori specialmente Suicide Invoice, poi c'è una Peel Session che pettina e il live Thunder Down Under. 
Tutto imperdibile, come le loro fugaci apparizioni live in europa, che io sono riuscito a perdermi però...

PS: la copertina è quella dell'edizione in vinile che possiedo io, il cd so di per certo che ha la copertina diversa, con solo il telefono che c'è in basso a destra. Ah, ed è opera di Froberg, che fa delle illustrazioni che mi gustano un sacco!




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lunedì 11 novembre 2013

X - Los Angeles - 1980



Altro post "consigliato"! 
"Ehi, senti, han messo su gli X, non li hai ancora messi sul blog vero?"
Vero! 
Facenti parte, insieme a band come Fear, Germs, di quel giro "punk" losangeliano precedente (e, ovviamente, precursore) all'ondata hardcore che comunque all'uscita di questo "Los Angeles" stava già esplodendo, gli X hanno il merito di aver saputo fondere bene la furia punk con delle sonorità comunque rocknroll con richiami alla psichedelia dei Doors (Ray Manzarek in regia ci mise del suo, e la cover di Soul Kitchen ne è un esempio lampante) con dei testi che inquadrano a perfezione il sottobosco urbano della città degli angeli, le strade da dove loro stessi provengono.
Insieme a Wild Gift (il disco successivo) formano una combo fondamentale per cogliere appieno l'essenza del punk californiano.
Ho scelto questo perché la copertina è indubbiamente migliore (anche se blogspot me la fa veder di merda!)



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