venerdì 29 novembre 2013

The Observers - So What's Left Now? - 2004



E anche oggi restiamo nei 2000, disco da brividi degli Observers, gruppo che forse non sarà destinato a fare la storia ma un bel ricordo sicuramente l'hanno lasciato.
Provenienti da quella fucina di gran bella musica che è Portland, OR, sparano una bella serie di singoletti, ma, soprattutto, questo disco, che è riconosciuto un po' da tutto il mondo punk rock come uno dei dischi più belli dell'ultimo decennio.
Chitarrine, tinte dark e un'angoscia di fondo che mi fa venire i brividi ogni volta.
Portland style d'altronde, con i Wipers maestri, loro allievi modelli seguiti poi da Red Dons e Autistic Youth.
Trovare info non è così semplice, quindi fanculo, è venerdì.




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giovedì 28 novembre 2013

Bomb the Music Industry! - Album Minus Band - 2005



Dicono che il primo decennio degli anni 2000 sia il peggiore dal punto di vista musicale.
Al di la del fatto che questa cosa possa essere vera o meno, posso dire di per certo che ci sono dei gruppi che svettano alla grande tra il pattume e i revivalismi senza sapore.
I Bomb the Music Industry! oltre ad avere un nome geniale ed essere dei gran profeti del DIY sono un gruppo con i controcazzi, e in questi anni hanno sfornato un bel numero di dischi fatti di cavalcate synth-ska, punk rock, ballate malate e una grande attitudine.
Oggi vi presento il primo disco che è quello che me li fece innamorare, ad ogni modo in realtà io parlo al plurale, ma il disco fu registrato tutto da Jeff Rosenstock, mente della band, nella sua camera, in un mesetto, così, come se nulla fosse! Poi la formazione è variata un sacco, praticamente un gruppo aperto.
Sul sito della sua etichetta (autoprofessatasi la prima etichetta basata sulle donazioni, infatti non vendono niente!) ci sono tutti i dischi da scaricare. Tutto open, roba che adesso sembra scontata, qualche anno fa lo era un po' meno.
Tralaltro faranno l'ultimo concerto in gennaio a brooklyn, nel quale il biglietto costerà 15 dollari, più dei soliti 10$ massimo che chiedono loro, questo solo perché "trying to find the best spot for this show - and in order to keep it all ages - we ended up with higher room expenses than our usual shows".
Gente da stimare.



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mercoledì 27 novembre 2013

SNFU - FYULABA - 1996



Se c'era qualcuno che negll'ambito dell'ambiente punk/hardcore melodico stampo epitaph sicuramente questi erano gli SNFU.
Formatisi a inizio anni 80, si fecero largo a suon di album di gran hardcore e grandi show (nel 1986 furono live band dell'anno per flipside), negli anni 90 vennero ingaggiati dalla crescente Epitaph Records (prima dell'uscita di Smash degli Offspring, vero breakthrough dell'etichetta) e sfornarono 3 album che secondo me sono il meglio che abbiano fatto. 
Punk rock alla fine, ma macabro, a tratti inquietante, con testi assolutamente dissacratori e sarcastici, il carisma di Mr Chi Pig si lega perfettamente all'estro dei fratelli Belke, una macchina da guerra che sforna pezzi anthemici ma allo stesso tempo strutturati e molto vari.
Questo è il 3° del trittico epitaph, poi un EP, l'ottimo "In the meantime" del 2004 che sembrava già presagire la fine per chi pig ("I’m on a boat that doesn’t float, and I can’t swim" cantava in Cockatoo Quill), se ne sono usciti con un disco quest'anno senza i Belke e con Chi Pig un po' scarico... meglio ricordarli ai bei vecchi tempi.
Aneddottini! SNFU sta per Society No Fucking Use, una celebre magliettina loro recitava "Open your mouth and say... SNFU", provateci!
Tutti i titoli dei loro dischi sono composti da frasi con 7 parole, FYULABA è un acronimo e sta per "Fuck You Up Like a Bad Accident".
Esiste un documentario sulla vita di Mr. Chi Pig, si chiama "Open Your Mouth and Say... Mr Chi Pig", ve lo consiglio, è abbastanza commovente.



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martedì 26 novembre 2013

Guns 'N' Wankers - For Dancing and Listening - 1994


Ah, il web! Si ricorda di tutto e di tutti ma si dimentica di certe perle... è stato praticamente impossibile trovare una foto dei Guns 'N' Wankers, tanto che ho dovuto prendere un'immagine da youtube!
Comunque, nel 91 si sciolgono di Snuff di Mr. Duncan Redmonds, il quale mette su un gruppo stavolta alla chitarra, rilasciano qualche 7" e questo stupendo 12", sempre punk rock, di quello che ti fa prendere bene, non troppo melodico ma con le canzoni che ti si stampano in testa, uno dei più bei dischi dell'epoca del settore.
Da notare che nei 3 anni di formazione, sia Duncan che gli altri ex Snuff a turno suonarono il basso alla corte di Frankie Stubbs nei Leatherface (tra cui Andy Crighton, che morì in seguito e a cui i leatherface dedicarono una stupenda canzone).
Il gruppo si sciolse nel 1994 dopo questo disco (uscito su Fat Wreck) per lasciare spazio al ritorno degli Snuff, che proprio su Fat Wreck ampliarono molto il loro seguito ed ebbero il tempo di lasciarci dei dischi memorabili. Ah, loro sono ancora attivi, e ve ne parlerò prima o poi, intanto sparatevi questi G'N'W!



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lunedì 25 novembre 2013

Sonic Youth - Daydream Nation - 1988


Oggi il lavoro mi impedisce di scrivere una cosa un po' completa e carina, e ci starebbe vista la carriera trentennale del combo di New York e della bellezza e completezza di questo disco.
Dico che ho passato la mattina riascoltandomi tutti i loro primi lavori, e quando sono arrivato a questo, lo stacco è stato particolarmente netto.
Una di quelle cose che non può mancare, meno rumoroso e più strutturato rispetto ai primi, ma ancora con quell'urgenza che in futuro poi non riusciranno più a trovare, neanche quando nel 2000 a causa di un furto furono costretti a ricomprare tutti gli strumenti e ripartire da zero.



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venerdì 22 novembre 2013

Dag Nasty - Can I Say - 1986



Pian piano su questo blog ci sto mettendo tutti i pezzi di cuore della mia adolescenza, e sicuramente Can I Say ha fatto il suo gran lavoro!
Perfetta mediazione tra l'hardcore di stampo DC dei primi 80 e il melodico che verrà dopo, un disco da bersi tutto da un fiato, alterna potenti sfuriate old school ad aperture tipiche del sound post revolution summer.
Il disco venne prodotto da Ian MacKaye.
È un disco che si spiega da solo, quindi poche parole al vento, poi... è venerdì!




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giovedì 21 novembre 2013

Quicksand - Split - 1993


Ah, gli anni 90!
Quando i gruppi hardcore si stufarono di fare hardcore per la più si buttarono su sonorità più lente, cadenzate, mettallose, con risultati altalenanti.
Tra una montagna di roba mediocre emergevano sicuramente gruppi come i Quicksand, nati dalla mente di Schreifels, già in forza in passato a Gorilla Biscuits e Youth of Today, che insieme ad altri 3 veterani della scena hc newyorkese rilasciano un EP di 4 pezzi per revelation, che gli varrà la partecipazione a tour in america ed europa.
Come moltissime altre band del periodo vengono messi sotto contratto da una major, la Polydor e nel 1993 rilasciano questo bellissimo "Split", seguito 2 anni dopo da "Manic Compression", che ebbe anche più successo, solo che i conflitti interni fecero sciogliere il gruppo poco dopo.
A me piace più il primo consapevole che l'EP di debutto, avesse avuto qualche pezzo in più avrebbe meritato di apparire su queste pagine!
(quest'ultima frase non è in italiano)



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mercoledì 20 novembre 2013

Mission of Burma - Vs. - 1982


Rimanere scioccati e affascinati, è quello che può capitare ascoltandosi questo disco in cuffia a bei volumi cercando di visualizzarlo nella nostra mente.
Vaneggi pre-noise e melodie pop scandite da un ritmo (post)punk. Niente che altri non abbiano fatto, ma fatto con una maestosità impressionante.
Anche il loro EP di esordio fu una bella bombetta, ma qua scrissero un pezzo di musica, peccato si sciolsero poco dopo la pubblicazione del disco causa acufene sofferto da Roger Miller, causato molto probabilmente dai volumi decisamente sopra la media, durante il tour di addio se guardate qualche video lo vedete, indossò delle cuffie da cantiere. Una delle rogne peggiori se si è musicisti...
Poi circa dieci anni fa si sono riformati e hanno sfornato anche qualche disco molto buono, mi hanno detto che dal vivo (diocane mi sono perso anche loro) danno la merda al 90% dei gruppi indie in circolazione ora.
Io mi fido



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martedì 19 novembre 2013

Gang of Four - Entertainment - 1979


Questo disco ce l'avevo li già da un bel po'!
Gran postpunk ovviamente dall'inghilterra, sempre fine anni 70, sempre capolavoro al primo disco poi un po' più sottotono ma hanno sempre fatto cose belle!
Grandi influenze funk con un basso sempre in bella vista e ritmiche quasi danzerecce.
Testi politici, anche la copertina parla da sola.
Oggi sono senza parole.
Iea.



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lunedì 18 novembre 2013

Pearl Jam - Vitalogy - 1994


Mi sono tornati a suonare nello stereo in quanto in questi tempi è uscito il loro nuovo disco, del quale ho sentito solo parlare (male) e prima di andare a sentirlo mi sono fatto un excursus della loro discografia per rimembrare un po' il loro percorso.
I Pearl Jam sono un gruppo che in molti detestano, non so il motivo, magari sta sul cazzo vedder boh.
Io li ho sempre un po' stimati in quanto negli anni in cui gruppi alternativi diventavano rockstar (vedi, dalla fine degli 80 alla fine dei 90) loro erano tra quelli del lotto che comunque si sentivano poco a loro agio con la cosa (basta leggere i testi di questo disco), si, ok, i soldi ci sono ma sono un gruppo che ha sempre pensato a suonare più che ad apparire su riviste discutibili o a immergersi nel gossip.
E hanno fatto un sacco di dischi belli, e Vitalogy secondo me è il migliore, incasinato, per come è stato concepito tra cambi di formazione e tour, dove spunta definitivamente la figura di Vedder come indiscusso leader. Meno assoli, più pezzi "in faccia" (vedi Spin the black circle), spontaneo e sincero.
E queste due caratteristiche sono fondamentali per me, e questa cassettina mi resterà sulla piastra qualche giorno, sicuro.



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venerdì 15 novembre 2013

Bad Religion - Against the Grain - 1990


Nella vita ci sta avere qualche riferimento, quelle cose per cui un giorno che ti va tutto storto almeno dici, beh, i bad religion ci sono sempre. Fino ad ora è stato così, formati nei primi anni 80, dopo un piccolo scioglimento dovuto a disastri combinati con le tastiere (io lo dico sempre che sono uno strumento che crea mostri... sentitevi Into the Unknown), dalla seconda metà degli anni 80 fino ai giorni nostri si sono dimostrati come una delle band più continue, sfornando dischi a cadenza quasi annuale e abbinandoci intensi tour in tutto il mondo.
Il disco di cui vi voglio parlare è Against the Grain, il terzo della "sacra triade", una mia personale trilogia virtuale (ma scommetto che anche altri ci hanno pensato) che comprende i loro dischi usciti dall'88 al 90, 3 dischi, 3 anni, 3 bombe.
Se con Suffer avevano dimostrato al mondo che un disco punk può essere (auto)prodotto bene e contenere delle gran melodie e con No Control avevano dato una conferma decisa, con Against the Grain si dimostrano un gruppo maturo e capace di grandi cose, sfoggiando un songwriting sopra le righe (come al solito affidato per la maggiore a Graffin e Mr. Brett) e un artwork che parla da solo.
La formazione è quella storica, con oltre al professor (2 lauree, e tuttora è docente in università) Graffin alla voce ci sono mr.Brett (detto sig. Epitaph records) e Hetson alla chitarra, Jay Bentley al basso e Pete Finestone alla batteria, che dopo questo disco lasciò la band per concentrarsi su progetti suoi.



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giovedì 14 novembre 2013

Ramones - Rocket to Russia - 1977


Senza dubbio il miglior disco dei Ramones, quindi il miglior disco punk.
A parte le scherzose esagerazione, è una bomba, i 4 al massimo della forma, melodie che si stampano al primo ascolto, nessun riempitivo tutti pezzoni.
Visto che ci sono consiglio la visione del documentario "end of the century", fondamentale per chi vuole capire le dinamiche (malate, aggiungerei) all'interno del gruppo. Si trova su youtube.



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mercoledì 13 novembre 2013

The Doors - The Doors - 1967



Su questo disco c'è ben poco da dire, tutti voi avete citato morrison o avuto un suo poster (ahah).
Ci sarebbe un sacco da dire su quanto i Doors non fossero solo sua prerogativa, l'intesa strumentale degli altri 3 è ben oleata e il lavoro di tastiere di Manzarek (morto qualche mese fa tralaltro) è certosino e di grande fattura, pensate le tracce di basso le suona lui con la mano sinistra, mentre con la destra tiene la melodia.
Qui ci sono anche i singoli più famosi della band, ma è l'album nella sua interezza che rende al meglio (che ve lo dico affà?)
Ero indeciso con Strange Days, altro discone che adoro, però questo primo disco mi ricorda i 12-13 anni quando mi venne passato da un amico più grande, e me lo mangiai letteralmente, mentre i miei compagni di classe erano tutti presi bene dalla dance anni 90 che impazzava ai tempi e che è tristemente tornata in voga.
Cavalcate il serpente lungo 7 miglia.




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martedì 12 novembre 2013

Hot Snakes - Automatic Midnight - 2000



Dopo i Pitchfork e i Drive Like Jehu, l'ultimo parto della coppia Reis-Froberg furono gli Hot Snakes.
Nati come side project in quanto tutti i componenti vivevano in città diverse, sicuramente è una delle cose più interessanti uscite dalla chitarra di Speedo (e uno dei miei gruppi preferiti degli anni 2000), che ha un po' unito le ritmiche e sonorità rocknroll a un tappeto ossessivo e ripetitivo post hardcore creando un miscuglio che pare pescare a piene mani da un certo punk rock "scuro" di cui ricordiamo sempre con i piacere i Wipers.
L'aneddotino è che su questo disco non c'è il basso come lo conosciamo nel ruock, ma in compenso c'è un suono d'organo dato da una tastiera che a tratti riempie, molto minimale e di "sottofondo", cosìcché dal vivo Reis decise che forse era meglio trovarsi un bassista. E così fu!
Tenete sott'occhio anche i 2 successivi lavori specialmente Suicide Invoice, poi c'è una Peel Session che pettina e il live Thunder Down Under. 
Tutto imperdibile, come le loro fugaci apparizioni live in europa, che io sono riuscito a perdermi però...

PS: la copertina è quella dell'edizione in vinile che possiedo io, il cd so di per certo che ha la copertina diversa, con solo il telefono che c'è in basso a destra. Ah, ed è opera di Froberg, che fa delle illustrazioni che mi gustano un sacco!




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lunedì 11 novembre 2013

X - Los Angeles - 1980



Altro post "consigliato"! 
"Ehi, senti, han messo su gli X, non li hai ancora messi sul blog vero?"
Vero! 
Facenti parte, insieme a band come Fear, Germs, di quel giro "punk" losangeliano precedente (e, ovviamente, precursore) all'ondata hardcore che comunque all'uscita di questo "Los Angeles" stava già esplodendo, gli X hanno il merito di aver saputo fondere bene la furia punk con delle sonorità comunque rocknroll con richiami alla psichedelia dei Doors (Ray Manzarek in regia ci mise del suo, e la cover di Soul Kitchen ne è un esempio lampante) con dei testi che inquadrano a perfezione il sottobosco urbano della città degli angeli, le strade da dove loro stessi provengono.
Insieme a Wild Gift (il disco successivo) formano una combo fondamentale per cogliere appieno l'essenza del punk californiano.
Ho scelto questo perché la copertina è indubbiamente migliore (anche se blogspot me la fa veder di merda!)



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venerdì 8 novembre 2013

Rocket From The Crypt - Scream Dracula Scream - 1995


Altro capitolo marcato John Reis, qui nella forma più "piaciona" e ammiccante, rock'n'roll danzereccio e presobbene con i fiati e tutto il resto.
Gruppo che comunque nel suo "sfondò" arrivando a un grande pubblico. Del nostro eroe sicuramente preferisco altre cose ma qui ci sono delle belle chicchette tra cui il drumming di un certo Atom Willard che pettina alla stragrande.
Ricordati anche per essere super friendly con i fans: Reis nei primi anni 90 annunciò che chiunque si sarebbe presentato a un loro concerto mostrando un tatuaggio del logo sarebbe entrato aggratis per sempre (in un periodo come quello attuale dove i tatuaggi sono molto più sdoganati sarebbe un po' problematico forse!).
Inoltre bello l'aneddotino riguardo al disco precedente "hot charity", che uscì praticamente autoprodotto e supportato da un tour americano dove, grazie al cash sganciato dalla interscope, i concerti furono ad ingresso gratuito.
Poi sempre con il cash della interscope registrarono e superprodussero questo disco.
E dire che i RFTC furono un'aggiunta al contratto con la interscope dei Drive Like Jehu, con i quali sulla stessa etichetta fecero uscire pure Yank Crime l'anno prima.
Insomma, Reis = genio del male e ovviamente idolo totale.



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mercoledì 6 novembre 2013

Black Flag - My War - 1983


Sui Black Flag potrei scriverci una tesi di laurea, giuro, ho letto di tutto, libri, interviste, testi, visto foto, imparato tutte le lineup, ma soprattutto consumato i dischi.
Si potrebbe parlare tanto, di qualsiasi cosa, dei rapporti interni al gruppo, dell'impatto musicale, del modo di porsi, le grafiche di pettibon, di tutto.
Partiamo dal fatto che io divido i Flag in 2 situazioni:
il pre rollins, band hardcore potentissima e innovativa che fa disastri in tutta la california, concerti sold out, pezzi memorabili, scontri con la polizia
il periodo rollins, la band è una creatura in mutazione, i pezzi rallentano, le prove e i tour aumentano e a quanto pare i soldi mancano sempre.
La parte più interessante è sicuramente la seconda, quando il suono classico hardcore, dapprima definito su Damaged viene poi contaminato nei lavori successivi.
In particolare la vera spaccatura nella carriera dei flag avviene nel momento in cui si passa dal lato A al lato B di My War!
Il primo lato rimane su canoni hardcore sulla scia di Damaged magari un po' appesantiti, invece nel secondo lato troviamo 3 pezzi da più di 6 minuti l'uno lenti, violenti e ossessivi, praticamente sono i black sabbath suonati da un gruppo punk, sulla scia di questo misto nascerà lo sludge.
Curiose sono anche le vicende che girano attorno alla formazione del periodo, Robo lascia la batteria in quanto a causa di permessi di soggiorno non potè tornare dal tour inglese dell'81, poi passarono e vennero cacciati il sedicenne Emil Johnson (si prese a botte con il roadie storico Mugger) e l'ex D.O.A. Chuck Biscuit (non era d'accordo con i ritmi di sala prove), alla fine entrò Bill Stevenson che, messi in pausa i Descendents diede anima e corpo a questo gruppo, al basso poco prima della registrazione del disco venne fatto fuori pure Chuck Dukowski, in quanto Ginn voleva da un po' un cambiamento del suono, per porre fine a questa situazione ci pensò Rollins ad escluderlo dalla formazione (Duke però continuò a collaborare nella band come tour manager e anche songwriter all'occorrenza), le tracce di basso furono quindi registrate da Ginn sotto falso nome di "Dale Nixon", e nella band entrò Kira Roessler, che insieme poi a Rollins e al onnipresente (onnipotente?) Ginn compose la migliore formazione del gruppo, che in 3 anni registrò 4 dischi e macinò migliaia di chilometri su un furgone.
My War dev'essere un po' una spinta a scoprire quella parte della discografia dei Black Flag che spesso viene snobbata specialmente dai molti, troppi flag-tatuati, flag-magliettati, flag-ovunque che poi magari si fermano a Damage perché "rollins ha rovinato i flag" "sono diventati troppo lenti" ecc...
Ogni disco è una storia a parte, dopo My War possiamo apprezzare l'esperimento spoken word/strumentale di Family Man, il proto-stoner di Slip It In, la potenza ossessiva quasi metal di Loose Nut, l'approccio jazz di Ginn di In My Head (forse il mio preferito), i deliri strumentali jazz core di The Process of Weeding Out.
Ho cercato di stare stretto e alla fine ho scritto un poema... sticazzi, il disco sta ancora girando.

(la foto è della formazione con Martinez al posto di Stevenson, quindi metà 85, però mi piaceva)


olta:

martedì 5 novembre 2013

Primus - Sailing the Seas of Cheese - 1991



Sono un po' di corsa, quindi...
Gruppo unico e assoluto, strumentalmente impeccabili e originali, dissacranti al punto giusto.
Questo il mio disco preferito, anche se sono legatissimo al successivo Pork Soda.
L'aneddotino è che Les Claypool, grande amico di Hammet dei Metallica, non venne preso come sostituto di Cliff Burton dopo un provino (comunque goliardico) in quanto "troppo bravo" e poco adatto al posto.
Eh beh.




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lunedì 4 novembre 2013

Dinosaur Jr. - You're Living All Over Me - 1987


Presente quando c'è un gruppo che si ascolta più o meno da sempre più o meno distrattamente, e poi arriva il giorno in cui ci sei sotto e per intere settimane non si ascolta altro?
Ecco, i Dinosaur Jr. sono il mio leitmotiv di questo periodo, in particolare questo dischello, uscito nell'87 per la SST records.
La voce mugugnata, quasi scazzata di J Mascis insieme a un tappeto sonoro chitarristico rumoroso e melodico allo stesso tempo (ricordate gli husker du?) e al basso gratuggioso di Lou Barlow che suona spesso con gli accordi ricordando spesso quello di Mr. Klimster formano un macigno sonoro fottutamente preso male e decisamente trasportante.
Sicuramente i volumi alti sono sempre state una delle priorità del gruppo come testimoniano le loro performance dal vivo (al quale purtroppo non ho mai assistito).
Dopo un altro album (Bug, 1988) Barlow lascerà (verrà cacciato?) dal gruppo per divergenze con Mascis, però i due torneranno assieme nel 2005 sfornando 3 album decisamente buoni e continuando a suonare.
Ecco l'aneddotino in conclusione! Quando Mascis mandò il nastro del master alla SST questi si accorsero che il volume era veramente altissimo tanto da andare in distorsione, in tutta risposta gli venne detto che è così che l'album avrebbe dovuto suonare. E così fu!



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