Poche sono le band che in meno di due anni, meno di 20 concerti, un disco e un ep (postumo) abbiano lasciato l'impronta che lasciarono i Rites of Spring.
Uscito nel giugno dell'85, inaugurarono quella che poi venne ribattezzata "Revolution Summer", periodo in cui l'harDCore (ovvero l'hc di washington) cambiò faccia: pezzi più lenti, meno urlati e più cantati, testi più riflessivi e profondi, anche senza perdere l'impegno politico.
Uscito nel giugno dell'85, inaugurarono quella che poi venne ribattezzata "Revolution Summer", periodo in cui l'harDCore (ovvero l'hc di washington) cambiò faccia: pezzi più lenti, meno urlati e più cantati, testi più riflessivi e profondi, anche senza perdere l'impegno politico.
Si dice che l'emo parta da qui, anche se sul termine "emo" sono abbastanza d'accordo con le parole di Guy Picciotto:
"I've never recognized "emo" as a genre of music. I always thought it was the most retarded term ever. I know there is this generic commonplace that every band that gets labeled with that term hates it. They feel scandalized by it. But honestly, I just thought that all the bands I played in were punk rock bands. The reason I think it's so stupid is that - what, like the Bad Brains weren't emotional? What - they were robots or something? It just doesn't make any sense to me."
Ad ogni modo qui da scaricare/ascoltare trovate la ristampa contenente anche l'EP postumo All Through a Life chiamata "End on End", che contiene praticamente la loro discografia, salvo il "Six song demo" uscito l'anno scorso, roba da fan... ovvero chiunque di voi tra un mesetto dopo aver divorato questo disco a dovere.
Ah, Picciotto e Canty finirono nei Fugazi, non basta ancora come garanzia?!
prova ad ascoltare:
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