martedì 8 ottobre 2013

Black Sabbath - Master of Reality - 1971


Strano rapporto ho con i sabbath... essendo cresciuto come "panc" ho sempre snobbato un po' il metal in tutte le sue forme, per me erano solo capelloni alle prese con assoli lunghissimi e di conseguenza pallosi.
Poi si cresce, si ascolta un sacco di roba diversa, ma loro rimangono sempre li nell'angolino... ti ricordano troppo quegli spocchiosi ragazzini metallari con quelle magliette oscene.
Alché un giorno di diversi anni fa mentre leggevo delle interviste ai Black Flag in cui raccontano di interi tour ad ascoltare cassettine di Iommi e soci, decido di andare più in la delle conosciute Paranoid, War Pigs, Iron Man (che avevo conosciuto grazie ai nofx, tralaltro), ecc.... e giù ad ascoltare la discografia.
Alché mi accorsi che un sacco di roba che già ascoltavo prendeva a piene mani dal repertorio del quartetto di Birmingham, ritmiche, riff, citazioni varie (ricordate i Butthole Surfers con Children of The Grave?), da quel che so furono i primi ad accordare gli strumenti "più bassi", invece che in MI all'inizio in RE# e da questo disco in poi in DO# per agevolare la suonata a Iommi, che qualche anno prima perse un paio di falangi in un incidente in fabbrica (tralaltro durante l'ultimo giorno di lavoro! che sfiga!).
I primi 5 album sono da antologia, poi degli alti e bassi, e secondo me Master of Reality è la loro opera maestra.
Ah, oggi ho tirato fuori i Sabbath perché stanotte ho sognato i Saint Vitus (!!!) gruppo di cui forse un giorno vi parlerò.



reality:

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