mercoledì 30 ottobre 2013

Rollins Band - The End of Silence - 1992


Henry Rollins potrebbe non piacere a tutti, ma c'è una cosa che è sicura, i "traguardi" a cui è arrivato se li è costruiti lui da solo, poi ok, è un personaggio particolare (date una letta a "get in the van" per capire di cosa parlo) ma le cose che ha fatto le ha sempre fatte al massimo e con grandi risultati.
Dopo che Ginn sciolse i Black Flag nel 1986, Rollins decide di intraprendere una carriera solista musicale oltre a quella di "oratore" che già iniziò ai tempi dei flag.
Insieme al chitarrista Chris Haskett scrive dei pezzi e, con una band fa uscire due dischi (tra cui lo spettacolare Hot Animal Machine) a nome Henry Rollins, in bilico tra le ultime cose dei Flag con delle influenze decisamente heavy metal e pure jazz. Il progetto gira bene, molto bene, cosìcché decide di mettere su un vero e proprio gruppo, aggiungendo alla formazione Sim Cain e Andrew Weiss, già in forza ai Gone di Greg Ginn.
La band gira parecchio e registra dei gran bei dischi, ovvero Life Time ('87), Hard Volume ('89) fino ad arrivare a questo The End of Silence, forse il loro disco migliore.
Il suono è maturo e potente, i pezzi sono lunghe cavalcate di rock pesante, quasi metal, con contaminazioni quasi jazz, i musicisti ci sanno indubbiamente fare, e Rollins fa quello che sa fare meglio, urlare, parlare, cantare, recitare testi rabbiosi incentrati perlopiù su temi personali e di rapporti umani.
Ah, in tour e anche studio avevano sempre appresso il tecnico del suono olandese Theo Van Rock, il 5° uomo, che produsse e registrò gente come i Negazione.



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